Prosegue il programma di ricerca dedicato alla moria del kiwi, finanziato nell’ambito del Programma Operativo dell’Organizzazione Comune di Mercato dell’ortofrutta. Dopo l’avvio a marzo, il progetto entra nel vivo con analisi quotidiane su sei appezzamenti in provincia di Latina.
Sei appezzamenti sotto osservazione, per capire cosa succede sopra e sotto i teloni
Le attività della stagione 2025 si concentrano su un campione di circa 20 ettari, distribuiti tra tre aziende agricole della provincia di Latina. Ogni azienda mette a disposizione due appezzamenti coltivati a kiwi giallo e verde, di cui uno coperto da teloni antigrandine e uno scoperto. L’obiettivo è confrontare l’evoluzione vegetativa delle piante in condizioni colturali diverse, utilizzando strumenti di osservazione satellitare ad alta frequenza temporale.
Il periodo di monitoraggio va dal 1° marzo al 30 novembre, coprendo quindi l’intero ciclo vegetativo, dalla ripresa post-invernale fino alla raccolta e oltre.
Mappe di vigoria e allerte puntuali: Watch come strumento di lettura del campo
Una parte fondamentale del progetto riguarda l’uso di TETHYS Watch, il servizio che consente di rilevare lo stato vegetativo delle colture attraverso indici biofisici e vegetazionali. Ogni appezzamento viene analizzato con regolarità, e in caso emergano segnali di stress localizzato, il produttore riceve una segnalazione tempestiva, con l’invito a verificare direttamente sul campo la natura del problema.
Fino ad ora, non sono state rilevate situazioni critiche, ma le analisi hanno evidenziato variazioni di vigoria anche all’interno dello stesso appezzamento, spesso non percepibili a occhio nudo. In alcuni casi, il confronto tra appezzamenti mostra ritmi di sviluppo differenti, che il team di ricerca sta approfondendo insieme agli agricoltori per capirne le cause: dalle pratiche irrigue alla gestione del suolo, fino alla diversa risposta delle piante alle condizioni microclimatiche.

Acqua sotto controllo: bilancio idrico quotidiano per evitare eccessi
Parallelamente al monitoraggio vegetativo, ogni appezzamento viene analizzato con il modulo TETHYS Aqua, che quotidianamente calcola l’evapotraspirazione effettiva e costruisce il bilancio idrico. Questo consente di verificare se i volumi irrigui somministrati corrispondono effettivamente ai fabbisogni delle piante.
I dati raccolti nei mesi di febbraio e marzo mostrano come le piogge abbiano inizialmente coperto il fabbisogno idrico, ma già da aprile è stato necessario ricorrere all’irrigazione. L’attenzione ora si sposta sui mesi di agosto e settembre, quando – in prossimità della raccolta – si concentrano i maggiori apporti irrigui da parte delle aziende. Sarà questo il periodo chiave per verificare se eventuali irrigazioni in eccesso possono essere correlate a episodi di moria dell’actinidia.

Verso una conoscenza agronomica più precisa
I dati raccolti finora stanno contribuendo non solo al monitoraggio in tempo reale, ma anche all’affinamento dei parametri colturali del kiwi all’interno del sistema TETHYS. In particolare, si stanno definendo con maggiore dettaglio le tempistiche delle fasi fenologiche in funzione delle condizioni pedoclimatiche e delle tecniche colturali adottate.
Queste informazioni costituiranno una base solida per costruire strumenti di supporto decisionale sempre più accurati per la gestione dell’actinidia, e potranno essere utili anche per interventi agronomici mirati nella lotta alla moria.
Il progetto continua, e con esso cresce anche la quantità e la qualità delle informazioni disponibili. Un passo alla volta, il kiwi diventa una coltura sempre più leggibile, prevedibile e – si spera – resistente.
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