Lo sviluppo del sistema agrivoltaico e il suo inserimento nell’ambiente rurale, se correttamente guidato e partecipato, rappresenta un’opportunità per la riqualificazione di tali ambienti, attraverso la stabilizzazione del reddito delle comunità locali, soprattutto in contesti marginali dove il rischio di abbandono dei terreni agricoli è un problema sia sociale che ambientale. Di questo si è parlato nella nuova puntata del podcast Volti e Voci di AIAS, introdotta Federica Colucci e moderata da Sergio Matalucci, a cui ha partecipato Lorenza Panunzi, Responsabile commerciale di TETHYS e che potete guardare qui.
Il superamento del conflitto tra il consumo di suolo agricolo e la produzione di energia da fonti rinnovabili, la possibilità per l’agricoltore di accedere ai benefici economici dell’agrivoltaico, tra cui la riduzione dei costi di approvvigionamento energetico, che oggi superano il 20% dei costi aziendali, rappresenta già un’importante semplificazione delle scelte spesso necessarie per i soggetti che vivono nel contesto rurale.
In Italia, la superficie agricola utilizzata è in costante riduzione, con una perdita dal 2010 di oltre il 2,5%. Questo fenomeno sociale, con la riduzione dei posti di lavoro, rappresenta anche un problema ambientale legato all’abbandono di ambienti rurali marginali, come le aree montane, e alla conseguente avanzata del bosco. Tale fenomeno, lungi dall’essere sintomatico di una rinaturalizzazione, si traduce in una perdita di biodiversità legata agli ambienti agricoli e nella trasformazione del paesaggio. In questo contesto, l’agrivoltaico può rappresentare un’opportunità di presidio del territorio: certamente esso crea una discontinuità paesaggistica, ma la complessità del momento e la necessità della transizione energetica richiedono una corretta analisi rischi-benefici, che metta in correlazione le implicazioni estetiche e gli impatti ambientali delle fonti energetiche tradizionali. Inoltre, è possibile considerare uno scenario futuribile di evoluzione del paesaggio, che in quanto frutto dell’interazione tra uomo e ambiente, può modificarsi.
Caratteristiche principali e difficoltà dell’agrivoltaico: indicatori di riqualificazione e modelli di riferimento
L’esperienza di Centrale Valutativa nella valutazione dei Piani di Sviluppo Rurale porta ad applicare all’analisi dell’agrivoltaico, su scala territoriale e di comunità, gli indicatori d’impatto e le metodologie usate nella valutazione dei PSR. Da un punto di vista socio-economico, gli indicatori possono includere le variazioni dei livelli di reddito, i posti di lavoro creati e i trend di popolazione residente in aree marginali. In ambito ambientale, potrebbe essere utile misurare la variazione della superficie agricola utilizzata (SAU), la perdita di biodiversità e gli indici di rischio di erosione e di desertificazione.
Vantaggi dell’agrivoltaico ed elementi di freno
Vantaggi
• Efficienza nello sfruttamento dello spazio: produzione contestuale di cibo ed energia.
• Diversificazione delle fonti di reddito: gli agricoltori possono generare reddito aggiuntivo dalla produzione di energia solare.
• Riduzione dell’impatto ambientale: minor emissione di gas serra e migliore gestione delle risorse idriche grazie all’ombreggiamento parziale delle colture.
• Resa agricola migliorata: alcune colture beneficiano dell’ombreggiamento fornito dai pannelli solari, riducendo l’evaporazione dell’acqua e migliorando la fertilità del suolo.
Elementi di freno
• Complessità normativa: potrebbe favorire l’aspetto speculativo a scapito di quello agricolo e ridimensionare il ruolo dell’agricoltore nel processo di realizzazione e gestione dell’impianto. È necessaria la partecipazione delle comunità locali nei processi realizzativi per attenuare i contrasti e generare reddito nel contesto territoriale.
• Isolamento infrastrutturale: alcune aree, in particolare quelle marginali, possono essere svantaggiate dalla complessità nella realizzazione degli impianti.
Misurazioni degli standard agronomici e performance ecosistemiche-ambientali
Una corretta valutazione agronomica di un progetto agrifotovoltaico dovrebbe passare attraverso un’analisi pre-post relativa alla fertilità del suolo, correlata a indicatori come i livelli di produttività, evapotraspirazione e qualità biologica del suolo. Verificare i livelli di biomassa prodotta e di resa, utilizzando strumenti di analisi satellitari per creare serie storiche, può essere utile per determinare l’impatto del progetto agrivoltaico sull’attività agricola. L’analisi dei livelli di evapotraspirazione è particolarmente importante nelle aree aride o predesertiche dell’Italia meridionale, dove l’ombreggiamento dei pannelli solari può mantenere l’umidità del suolo. La qualità biologica dei suoli, misurata attraverso la conta dei microartropodi, indica il grado di adattamento e la biodiversità nel suolo.
Agricoltura di precisione e sistemi agrivoltaici: il ruolo di TETHYS
TETHYS, sviluppato da Centrale Valutativa, è uno strumento di precision farming che utilizza immagini satellitari per fornire indicazioni su rese delle colture, stato di salute e volumi irrigui. Nato con rigore scientifico, TETHYS permette di monitorare lo stato di vigoria delle colture, fornire consigli irrigui precisi e stimare le rese con algoritmi proprietari complessi. TETHYS non prevede l’installazione di sensori a terra, ma deduce le informazioni necessarie dai dati satellitari e da dati meteo spazializzati. Nel monitoraggio dei sistemi agrivoltaici TETHYS ha dimostrato validità anche in presenza di impianti con tracker mobili e pannelli fissi, garantendo una misurabilità degli indici necessari senza significative variazioni rispetto agli appezzamenti scoperti.
Opportunità perse nella definizione delle regole per l’agrivoltaico avanzato in Italia
Una delle opportunità perse nella definizione delle regole per l’agrivoltaico avanzato in Italia riguarda la mancata obbligatorietà di strumenti di agricoltura di precisione per la valutazione della fertilità del suolo, del risparmio idrico e della continuità dell’attività agricola. L’agrivoltaico rappresenta un vettore di innovazione e sostenibilità in ambiente rurale e l’uso di strumenti di precisione in quest’ambito potrebbe facilitare la transizione digitale del mondo agricolo, ottimizzando gli input in funzione dell’adattamento al cambiamento climatico e a vantaggio della sostenibilità ambientale e finanziaria delle aziende agricole. Questi strumenti rappresentano un supporto importante per il monitoraggio delle ricadute agro-ambientali degli impianti agrivoltaici, potenzialità non completamente colte alla luce delle regole attuali.
Collaborazione con AIAS: obiettivi e approccio
Affacciandoci al mondo dell’agrivoltaico, abbiamo individuato AIAS, Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile, come punto di riferimento e guida nella complessità dell’argomento. I sistemi agrivoltaici prevedono l’integrazione di molte professionalità nei processi di progettazione, realizzazione e gestione. Essere parte della rete AIAS consente di gestire meglio la complessità del sistema, avere accesso a informazioni e opportunità di business e promuovere una collaborazione efficace per il raggiungimento degli obiettivi comuni.
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