Negli ultimi anni, il settore agricolo sta sempre più esplorando fecondi percorsi di innovazione tecnologica volti a coniugare la produttività dei terreni con una maggiore sostenibilità ambientale. In quest’ottica si colloca la tecnica dell’agrivoltaico, modello integrato di gestione del territorio rurale che sta suscitando crescente interesse nella comunità scientifica e imprenditoriale.
Come funziona l’agrivoltaico
Come è noto, l’agrivoltaico prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici su strutture elevate a qualche metro da terra, in modo da non precludere lo svolgimento delle attività agricole al di sotto di essi. Ciò avviene attraverso un sapiente calcolo delle altezze e distanze tra i moduli, in modo che le colture, pur subendo un ombreggiamento parziale, continuino liberamente il loro ciclo vegetativo senza compromettere le rese.
Tale approccio, che mira a sfruttare in maniera sinergica lo stesso appezzamento sia per la produzione primaria che energetica, presenta molteplici potenzialità. Oltre ad ottimizzare l’occupazione del suolo limitandone il consumo, esso permette all’agricoltore di non ridurre la superficie coltivabile e al tempo stesso diversificare le proprie fonti di reddito. Su scala più ampia, l’agrivoltaico si configura come modello di organizzazione del territorio pienamente compatibile con la tutela paesaggistica, pur concorrendo attivamente alla transizione energetica mediante lo sfruttamento di energie rinnovabili.
Vantaggi produttivi ed economici dell’agrivoltaico
L’adozione di modelli agrivoltaici permette all’imprenditore agricolo di trarre interessanti benefici di natura finanziaria ed economica. Innanzitutto, la vendita dell’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici installati, agevolata dagli incentivi normativi previsti, genera flussi di cassa addizionali rispetto all’attività primaria tradizionale, consentendo un apprezzabile incremento e diversificazione del fatturato aziendale.
Parallelamente, la parziale ombreggiatura delle colture operata dai pannelli solari comporta una diminuzione dei costi di irrigazione, in quanto le piante sottostanti presentano un minor fabbisogno idrico che scongiura il rischio di stress da calore o disseccamento.
Da non sottovalutare la probabile crescita dei rendimenti agricoli ottenibili, in virtù della maggior resistenza delle colture ai fattori biotici e abiotici nocivi, quali gelate, siccità e parassiti. Ciò si traduce in un consistente incremento della marginalità aziendale. Infine, l’approccio agrivoltaico, pur non sottraendo terra alle attività agricole, ne moltiplica il valore per i benefici congiunti di energia pulita e prodotti della terra.
Quadro normativo: è necessario fare chiarezza
L’evoluzione della normativa sull’agrivoltaico negli ultimi anni ha segnato un significativo passo avanti nel riconoscimento e nella promozione di questa tecnologia. In particolare, il decreto del dicembre 2023 ha rivestito in questo un ruolo di grande rilevanza. Esso ha introdotto contributi tariffari ventennali per i piccoli impianti agrivoltaici destinati all’autoconsumo delle aziende agricole. Questa misura, insieme alla semplificazione delle procedure autorizzative, mira ad agevolare gli operatori del settore primario e fotovoltaico nell’implementazione di progetti pilota.
Tuttavia, il quadro normativo presenta ancora alcune sfumature da definire. È auspicabile un intervento normativo che stabilisca in modo inequivocabile i requisiti per gli impianti agrivoltaici, al fine di accedere alle semplificazioni autorizzative (PAS).
Le Regole Operative del GSE, prossime alla pubblicazione, dovrebbero contribuire a incrementare la chiarezza normativa per i progetti agrivoltaici avanzati. Queste regole definiranno una serie di parametri e modalità di calcolo, compresa la superficie totale del sistema agrivoltaico e quella destinata alle attività agricole. Inoltre, forniranno chiarimenti sui sistemi di monitoraggio, elemento cruciale per garantire il successo di tali impianti.
Sebbene il quadro normativo generale per l’agrivoltaico stia diventando sempre più chiaro, le Linee Guida del CREA-GSE sui sistemi di monitoraggio e gli interventi legislativi per definire le condizioni necessarie alle semplificazioni autorizzative sono ancora in attesa di definizione. L’agrivoltaico rappresenta un campo di grande potenziale, ma richiede ancora precisione normativa per garantire la sua piena integrazione nel settore agricolo ed energetico.
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